Nei miei percorsi mi soffermo spesso su quanto scoprire nuovi sapori, colori, combinazioni, possa essere di grande aiuto. La cucina insegna tantissimo e una delle cose che ho avuto modo di apprendere è che mettere insieme nuovi ingredienti e sapori dia la possibilità di soddisfare in un modo tutto nuovo. Come quando accade qualcosa di bello che non ti aspettavi.
Una delle cose che spesso manca è proprio il lasciarsi andare anche in cucina, la paura di provare, perché magari “È troppo per me” oppure “questo ingrediente non me lo posso permettere”.
Quante volte di fronte a una ricetta nuova abbiamo sentito una vocina che ci ha demotivati, perché gli ingredienti erano troppi o perché non avremmo realmente saputo “gestire” quel pasto? Io spero poche, ma forse purtroppo non è così.
E allora iniziamo a lavorare su questo aspetto, iniziamo a decostruire un po’ quello che la società ci vuole far credere sia giusto per noi e a ricercare cosa invece lo è realmente. Iniziamo a comprendere insieme che abbiamo tutto il diritto di scegliere in autonomia ciò che preferiamo inserire nel piatto, chiaramente nell’ascolto di quelle che sono le nostre necessità.
Si pensa spesso che mangiare in modo intuitivo voglia dire fare le cose un po’ a caso, ma non è così.
Conoscere gli alimenti può essere di aiuto per avere la consapevolezza di come soddisfare le nostre necessità, per comprendere, ad esempio, nel caso di una scelta di vita plant based, se stiamo introducendo gli alimenti di tutti i gruppi alimentari nel rispetto della nostra fame e della nostra sazietà.
Conoscere gli alimenti per agire secondo ciò che è maggiormente vantaggioso per noi.
Oggi in particolare vorrei fare una riflessione sulla varietà dei cereali. Molto spesso si consumano gli stessi tre cereali: frumento, riso e mais. Sbagliato? No. Non esiste nulla di giusto o sbagliato in senso assoluto. Ma cosa potrebbe essere vantaggioso nel variarli? Per esempio, scoprire qualche sapore nuovo, non annoiarsi rispetto a quello che mettiamo nel piatto, introdurre qualche nutriente diverso rispetto al solito.
Non sempre però l’idea di introdurre i cereali sotto forma di chicco è gradita a tutti, ed ecco che allora possiamo sperimentare altre soluzioni: cereali per la colazione (i fiocchi di avena, la quinoa soffiata, i fiocchi di farro…), pane di diversa tipologia (il pane di farro, il pane di segale o di grano saraceno…), e anche la pasta di cereali diversi dal solito.
Un esempio sono le diverse tipologie di pasta che ci dà la possibilità di scegliere Sgambaro, in particolare mi riferisco alle proposte di farro monococco o farro dicocco e quelle di farro, lenticchie e quinoa, un mix cereali/legumi, ottima e completa fonte proteica. Ci troviamo di fronte a soluzioni che mettono d’accordo davvero tutti, grandi e piccini, cogliendo due piccioni con una fava, come dice il detto.
In questa occasione ho pensato a una ricetta semplicissima, comoda anche da portare con sé in ufficio, al mare, in montagna, al lago o in piscina! Una pasta fredda, ottima per l’estate e ricca di gusto e colori. Uno di quei piatti bellissimi da vedere e buonissimi da mangiare!
Ho scelto le Trivelline di farro, lenticchie e quinoa questa volta, parte della linea Sgambaro Etichetta Bio.
Una tipologia di pasta che oltre a piacermi tantissimo, è già completa dal punto di vista proteico, proprio per l'unione di cereali/pseudocereali (quinoa) e legumi.
Cuoce in sei minuti e si possono preparare più porzioni per averla pronta anche un paio di giorni consecutivi: minimo sforzo, massima resa!
Ingredienti per 4 persone
Trivelline di farro, lenticchie e quinoa Sgambaro Etichetta Bio (come sempre lascio a te decidere quanto farne a seconda della fame)
1 melanzana
2 zucchine
1 peperone giallo
1 cipolla piccola
Pomodorini ciliegini gialli e rossi (2 manciate)
Qualche foglia di basilico
1 spicchio di aglio
Olio e sale
Pistacchi o granella di pistacchio
1 panetto di tofu al naturale (facoltativo)
Salsa di soia
Procedimento
Per prima cosa lavare e tagliare tutte le verdure. Rosolare uno spicchio di aglio in padella con due giri d’olio, aggiungere quindi prima le zucchine e i peperoni, dopo qualche minuto le melanzane e la cipolla.
Allungare con un pochino di acqua se le verdure si asciugano troppo e salare.
A parte, tagliare a dadini il tofu (se lo si vuole aggiungere, non è necessario essendoci già una componente proteica dalla farina di lenticchie) e rosolarlo in padella con un filo di olio e salsa di soia.
Nel mentre, mettere a bollore l’acqua e buttare la pasta. Quando le verdure sono quasi pronte, unire anche i pomodorini e il basilico e terminare la cottura (se non gradito, rimuovere l’aglio).
Scolare la pasta, condirla con verdure e tofu. Lasciare raffreddare, riporre in frigo, aggiungere al momento di servire una bella manciata di granella di pistacchio (o pistacchi sminuzzati al coltello).
Buon appetito!
EM.
post blog in collaborazione con Pasta Sgambaro.
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