L’ultimo anno è stato uno dei più densi, difficili emotivamente parlando, ricchi di sfide. Eppure, mi guardo indietro e non so come ma in un qualche modo eccomi qui, ce l’ho fatta. Anzi, in realtà se ci penso è andata così: non mi sono mai arresa, ho continuato a camminare, a esplorare tra lacrime e sorrisi, tra una caduta e l’altra.
Non è forse questa la vita?
“Come fai a tenere insieme tutto?” – mi è stato chiesto più spesso.
“Perché fa parte di me, perché ci credo, perché lo sento”. Ed è proprio così. Una risposta sincera la mia, di quelle che una volta pronunciate comprendi che non c’erano parole migliori per descrivere la cosa.
Mancano ormai poche settimane al trasferimento in campagna, in mezzo alla Natura. L’ho scelto e non vedo l’ora di avere un mio spazio, un nostro spazio, da vivere al ritmo lento, fuori dai giochi (il più possibile) di una società che non fa altro che manipolare e veicolare ciò che le fa comodo.
Ci sono delle cose che mi hanno aiutato a prendere questa scelta, a iniziare questa rivoluzione.
Te ne racconto quattro qui di seguito.
foto di Andrei Ciocinta.
FIDARMI DELLA MIA ANIMA
E’ passato ormai più di un anno da quando ho deciso di lasciarmi sorprendere dalla vita e dal mio sentire, ho scelto di non accontentarmi, di rischiare. Ho accettato di poter fallire, anche se poi questo termine non mi piace per nulla, ché alla fine non è fallire ma averci provato, averci creduto. E quando sei tu a scegliere, quando sei tu a crederci, è tutta un’altra musica.
Passiamo la vita a fare tante cose solo perché altrimenti pensiamo di deludere gli altri, di essere al di sotto delle loro aspettative; e finiamo per giudicare troppo spesso noi stessi, perché non abbiamo fatto abbastanza, perché “dovevamo” fare di più. E alla fine ci troviamo a non scegliere mai.
E poi? Cosa resta di noi? E se invece, finalmente, iniziassimo a seguire ciò che sentiamo, a non silenziare quei sogni che fanno capolino? Se iniziassimo a scegliere per davvero senza che la società condizioni ogni nostro singolo passo?
Ecco, puoi provare a iniziare da qui, fidandoti di quello che il tuo cuore ti comunica. Sono certa che al mattino ti sveglierai e sarai grato a te stesso, finalmente potrai riconoscerti.
SMETTERE DI PREOCCUPARMI DI QUELLO CHE SARA’
Ho fatto tante scelte in questo anno, ognuna di esse ha portato con sé innumerevoli difficoltà, molta pressione, molti imprevisti che non sono dipesi da me, che non ho potuto controllare e che in un qualche modo stanno continuando a condizionare il mio presente; ma ho capito una cosa molto bene: smettere di preoccuparsi per qualcosa che ancora non è successo è uno dei regali più preziosi che ci possiamo fare. Vivere nel presente, perché è l’unico momento che ci appartiene per davvero: il passato è passato, e se è andata in quel modo vuol dire che non poteva che andare così.
Ogni cosa che è successa in questo viaggio di vita mi ha permesso di crescere, di aprire la mia mente ancor di più, di puntare non in alto, ma oltre, di vivere qui e ora, perché ogni attimo perso non tornerà e mentre siamo preoccupati del futuro o ripensiamo a quello che è stato…perdiamo il solo momento che davvero possiamo vivere: quello del presente.
Sono certa che in un qualche modo tu mi possa capire, non è vero?
IMPARARE A FLUIRE, COME L’ACQUA, AD ACCOGLIERE
Hai mai visto l’acqua scorrere? Lei fluisce, lei va, si adatta, comprende, accoglie. E’ così che ho iniziato a sentirmi, come un fiume. La vita manda segnali, abbiamo due scelte possibili: fare finta di niente e continuare a non accoglierli, oppure provare ad aprire il cuore seguendo ciò che ci fa stare bene, al di là di quello che la società identifica come giusto.
Interi anni a intestardirmi, ad arrabbiarmi. Momenti in cui la sola domanda era: “Perché a me?”.
Anni di sofferenza, di irrequietezza. Era tutto dentro di me, avevo bisogno di ripartire da me.
Non possiamo cambiare le cose che sono state, ma possiamo provare a scegliere oggi di agire diversamente da come abbiamo sempre fatto.
Questo tipo di pensiero, per esempio, mi ha permesso di accogliere l’approccio non prescrittivo con cui lavoro come dietista, di farlo penetrare dentro di me per poterlo poi comunicare a chiunque senta di aver finalmente bisogno di trovare accoglienza, libertà anche in relazione al rapporto con il cibo.
Non esiste un giusto o uno sbagliato, accogli il tuo sentire, sarà una buona guida.
SMETTERE DI PENSARE TROPPO E INIZIARE AD AGIRE
Sono una persona da sempre molto riflessiva, il che non mi dispiace affatto, ma questo a volte mi ha portata a pensare troppo e vivere molto poco.
Fino a quando, un giorno, seduta alla mia scrivania, sorseggiando il mio solito cappuccino d’orzo, mi sono chiesta se fosse davvero quella la vita che avrei voluto portare avanti per sempre.
“Ma Elena, tu come stai? Cosa ti rende felice?”.
Non ci ho messo poi tanto a realizzare che la situazione in cui ero certamente non mi rendeva felice, ed era già un passo prezioso perché mi ha permesso di comprendere che anche in questo caso le scelte erano due: continuare a restare in quella situazione conosciuta ma non serena, infelice oppure muovermi per esplorare seguendo il flusso.
Per quale assurdo motivo dovevo continuare a spendere le mie giornate in un modo che non mi risuonava affatto? Finendo poi per sentire di sprecare quel poco tempo che abbiamo a disposizione qui, su questa Terra?
Mi sono resa conto di essere rimasta in una bolla troppo a lungo, in una comfort zone che di comfort non aveva nulla, e ora che sto uscendo riconosco sempre di più chi sono, mi riconosco nei pensieri che faccio, mi sento libera di essere me stessa, di vivere al ritmo del mio sentire.
Ci sono giorni in cui va bene, altri meno bene. That’s life.
Sto imparando a vivere, vivere per davvero e ti sono grata di essere qui perché in un qualche modo spero di aiutare anche te ad accogliere il tuo sentire, a trovare la tua via, iniziando magari ristabilendo un rapporto sereno con il cibo e con la cucina, con il ritmo lento che ci appartiene.
Io sono in cammino, se vuoi unirti, troverai sempre uno spazio qui per te.
コメント